Dedicarsi all’hobby della ricerca mediante Metal Detector, oppure riuscire a farne un vero e proprio mestiere, significa coltivare una passione di cui è assolutamente necessario conoscere anche la normativa che ne regolamenta le pratiche e ne impone limiti e vincoli.
È bene sapere, ad esempio, che, per legge, è vietato scavare nei boschi e nelle riserve naturali, oppure che è divieto assoluto utilizzare dispositivi di rintracciamento dei metalli nelle zone interessate da scavi archeologici, o in siti di interesse storico (e nei loro dintorni).
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I metal detector più richiesti
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Valutate perciò con estrema attenzione la zona che intendete setacciare: anche in caso di campi aperti, colline, zone rurali o parchi privati sarà necessario richiedere preventivamente un’autorizzazione (possibilmente scritta) al legittimo proprietario.
La pratica del Metal Detector è, sì una questione di legge, ma anche di etica: la normativa impone che qualsiasi oggetto, la cui origine risulti databile 50 anni fa (o più), deve essere immediatamente consegnato all’Autorità competente (di solito la Sovrintendenza provinciale).
Se, invece, doveste trovare qualche gioiello prezioso che possa essere stato perso da qualcuno, occorre verificare con Polizia e Carabinieri che non esistano denunce pendenti di smarrimento: in tal caso andrà riconsegnato al proprietario, viceversa potrete considerarlo di vostra proprietà.
Cosa si trova in una ricerca con il Metal Detector
Prima di tutto, consideriamo come, in base alla scelta della zona su cui effettuare la ricerca, sarà più probabile trovare un determinato tipo di oggetti metallici, piuttosto che un altro.
Tralasciando, per il momento, il sogno di poter scoprire un vero e proprio tesoro (che resta – tuttavia – una possibilità più che plausibile, dimostrata dai numerosi ritrovamenti milionari, talvolta legati ai nomi di dilettanti alle prime armi), valutando bene la location, potrete avere maggiore o minore possibilità di ritrovare oggetti preziosi.
Ricerca in mare: i tesori subacquei
La scelta più facile, quella da cui normalmente tutti partono, è il mare: la sabbia, infatti, per sua stessa consistenza, risulta facilmente analizzabile; inoltre, essendo frequentata da molte persone, soprattutto durante la stagione estiva, può riservare parecchie, piacevoli sorprese.
La ricerca si potrà sviluppare sia sul bagnasciuga, sia sull’arenile vero e proprio: da un lato, a riva sarà più raro trovare oggetti preziosi e più facile rilevare tappi di bottiglia o spazzatura, dall’altro le mareggiate possono, talvolta, sollevare dai fondali veri e propri tesori sommersi, riportandoli alla luce e facendoli emergere proprio sulle coste. In linea di massima, però, è la spiaggia che può dare le maggiori soddisfazioni, per lo meno a livello di quantità di metallo trovato.
Tra uno stabilimento e l’altro, nelle zone di maggior passaggio, ma anche fra gli stessi ombrelloni, non sarà difficile scovare monete e monetine, chiavi, gioielli più o meno preziosi, ciondoli e pendenti vari, persino piccole pochette o portafogli con bottoni o zip metallici.
Per i più esperti, il mare offre anche l’adrenalina della ricerca subacquea, condotta mediante Metal Detector particolari e professionali: è sui fondali che, solitamente, si possono ritrovare veri e propri tesori dimenticati, resti di imbarcazioni, relitti bellici che, spesso, sono colati a picco a carico pieno e giacciono sul fondo del mare insieme ai loro tesori (più o meno antichi, più o meno preziosi, più o meno pericolosi).
Ricerca nei campi agricoli: cosa si trova
Nei campi agricoli, nei giardini e nelle zone collinari, in procinto di fiumi o ruscelli che mantengono la terra più morbida e umida, le onde sonore riescono a scovare tracce di metallo anche in profondità.
In certe zone d’Italia, ad esempio, dove nacquero e si svilupparono insediamenti etruschi e romani (pensiamo alla Toscana o all’Emilia Romagna) o persino più antichi (come gli insediamenti rupestri della Sardegna o della Campania), non è raro poter scoprire tesori di alto valore archeologico, soprattutto in prossimità delle catacombe e delle vecchie città: si tratta per lo più di monete romane, anfore in bronzo, vasi con gioielli, ma anche utensili e strumenti di uso quotidiano, come brocche, ciotole, coppe e stoviglie.
Nelle medesime zone collinari, così come nelle campagne aperte e nelle vallate, è facile rintracciare anche reperti storici risalenti al periodo della guerra: bossoli e proiettili, spille, elmetti e armi varie, ma anche bombe, resti di missili e mine che, in certi casi, possono risultare ancora inesplosi, per cui occorre agire con le dovute cautele, avvertendo immediatamente le forze dell’ordine.
Il primo posto della classifica dei reperti storici più comuni, secondo le statistiche, pare spettare alle monete raffiguranti Vittorio Emanuele II, coniate in grande quantità negli anni ’30-’40.
I Metal Detector più professionali
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